s   a   r   a       c   h   i   a   r   a   n   z   e   l   l   i       A l t r o i e r i    -    A t t o    d '    A m o r e

L’altroieri – atto d’amore Esposizione personale inserita nel programma della 716^ Perdonanza Celestiniana, con il Patrocinio del Comune dell'Aquila, della Provincia dell'Aquila, della Regione Abruzzo, dell'Arcidiocesi dell'Aquila e della Conferenza Episcopale Abruzzese Molisana. La mostra è stata allestita presso la Chiesa di San Pio X a L'Aquila dal 21 al 28 agosto 2010. Personalmente, se penso a L'Aquila, identifico due scansioni temporali, entrambe recenti, tuttavia nettamente diverse. Una la delinea nella sua bellezza ideale, fatta di piazze, monumenti, chiese e fontane; l'altra, invece, la vede mortificata nel suo strazio collettivo, l'amara realtà del terremoto che l'ha travolta, immagine inevitabile e ormai insinuata nella coscienza di tutti. Preferisco la prima. Amo sognarla e ripercorrerla con il desiderio che prima o poi tanta bellezza possa erigersi di nuovo. In molti l'hanno amata a seguito della catastrofe, quasi come se fosse un gesto di appartenenza. Altri l'hanno amata da sempre, comprendendo da subito la nobiltà del suo animo, riservato e misterioso, elettivo e immobile. Sono le pietre e l'azzurro del cielo, scanditi dal rumore dell'acqua di una fontana. Sono le montagne, maestose e solenni, che la cingono a protezione. Sono i misteri della sua terra che si perdono tra le tradizioni e la sua notevole storia. Sono le genti d'Abruzzo, che nonostante diverse, rivelano tutte lo stesso carattere. Si riparte da ciò che resta. Le ferite verranno tutte sanate, e la forza disegnerà di nuovo i profili dei monumenti. Ho dipinto 18 quadri (9+9, a voler simboleggiare il “novantanove”) per ripercorrere alcune delle sue strade, delle sue piazze, delle sue chiese e delle sue fontane. Tutto quello che riuscirò a ricavare dalla vendita di questi miei lavori verrà devoluto interamente per finanziare il restauro di un’opera d’arte danneggiata dal sisma (Il Battesimo di Costantino di Baccio Ciarpi, dipinto ad olio su tela del 1612 della Chiesa di San Silvestro - L’Aquila). Il mio è un atto d'amore. So bene che è una goccia nel mare, ma è tutto quello che posso. Proprio per quanto ho scritto ho intitolato l'insieme di queste mie opere l'altroieri – atto d'amore. Il vero intervento artistico non risiede nel quadro fine a se stesso, ma nell'atto del dare. In un contesto del genere (quello del terremoto) credo che l'Arte si debba mettere a servizio, altrimenti non ha senso, sarebbe inutile, e potrebbe addirittura degenerare in un messaggio negativo. Credo nell'Amore come prima energia universale in grado di muovere il mondo. Una goccia può ampliarsi e diffondersi, può comunicare. E se le vibrazioni si uniscono, possono generare tutte un medesimo canto. Io ho tanto amore da dare. Sara Chiaranzelli

I fondi raccolti dall’esposizione sono stati destinati per il restauro della Croce Processionale della Chiesa di San Lorenzo in Marruci di Pizzoli, in quanto l’opera di Baccio Ciarpi, scelta in principio, non era più disponibile ai fini del restauro. Di seguito a citazione l’articolo pubblicato sul sito dell’Arcidiocesi dell’Aquila: "Rilasciato nullaosta per il restauro della croce processionale di Pizzoli.La Soprintendenza BSAE per L'Abruzzo ha approvato il restauro di un'eccezionale croce processionale in argento cesellato proveniente dalla chiesa di San Lorenzo di Pizzoli, e databile all'ultimo  quarto del XVI sec. L'opera, di straordinaria qualità, è formata da placche connesse da eleganti cornici dorate. Le estremità delle braccia della croce ospitano rilievi con figure di santi. Il restuaro, oltre a provvedere alle necessità conservative, sarà anche l'occasione per approfondire le conoscenze su questo capolavoro, e avere indizi sul valente maestro - ancora non identificato - che la eseguì con perizia tecnica non comune. L'intervento potrà essere finanziato grazie ai fondi raccolti e devoluti dalla pittrice Sara Chiaranzelli”. 11 febbraio 2011

rilasciato il nullaosta per il restauro della croce processionale

iniziati i lavori per il restauro della croce

Quella notte maledetta si è portata via molte vite innocenti, molti progetti di vita e ingenti patrimoni materiali. Ma tra le altre cose, ha attentato alla nostra memoria, alla nostra storia, trasformando i cari “luoghi” del nostro vivere in tanti “spazi” anonimi. Abbiamo tutti scoperto che altra cosa è abitare una casa qualsivoglia, altra cosa è vivere, lavorare, intrattenere relazioni sociali. La nostra sofferenza di “animali metafisici” , quella che oggi l’Italia sembra non capire, riguarda la salvaguardia della nostra identità, del nostro più profondo sentirci cittadini. E’ in gioco un patrimonio morale enorme del quale le prossime generazioni ci chiederanno conto: chi di noi vuole assumersi la responsabilità di aver abbandonato a se stessa questa meravigliosa Città d’arte? Per questo tutti coloro che amano L’Aquila si sforzano nel loro campo (la poesia, la storia, la fotografia, la letteratura) di evocare i luoghi della memoria, rifiutando l’idea di una città ridotta a spazio indifferenziato! E per questo una giovane artista come Sara Chiaranzelli compie il suo personale “atto d’amore” usando il linguaggio a lei più consono. Se è vero come diceva Marcel Duchamp che un quadro non è mai la realtà, le immagini di Sara rinviano ad una realtà che potrebbe non essere più, posta com’è a cavallo tra il prima e il dopo, “luoghi” della memoria prima che della materia. Eppure capaci di evocare suoni, odori e sentimenti mai morti, ma anzi amplificati dal dolore della nostalgia e dalla forza della speranza.
Walter Cavalieri
SARA CHIARANZELLI ESPONE A SAN PIO X «I MIEI QUADRI ATTO D'AMORE PER LA CITTA'»
L’Aquila. La pittrice Sara Chiaranzelli, nell’ambito della Perdonanza celestiniana, ha allestito una mostra nella chiesa di San Pio X al Torrione. La mostra è dedicata a L’Aquila ed è tutta finalizzata ad un concreto atto di beneficenza. La mostra si compone di 18 quadri ad olio su tela che ritraggono vari scorci aquilani. Tutto il ricavato della vendita sarà devoluto per il restauro di un’opera d’arte danneggiata dal sisma. Si tratta, in particolare, del Battesimo di Costantino, un dipinto a olio su tela del 1612 attribuito a Baccio Ciarpi che si trova nella chiesa di San Silvestro. «Il mio è un atto d’amore», dice la pittrice. «So bene che è una goccia nel mare, ma è tutto quello che posso. Il vero intervento artistico non risiede nel quadro fine a se stesso, ma nell'atto del dare. In un contesto del genere (quello del terremoto) credo che l'Arte si debba mettere a servizio, altrimenti non ha senso, sarebbe inutile, e potrebbe addirittura degenerare in un messaggio negativo. Credo nell'Amore come prima energia universale in grado di muovere il mondo. Una goccia può ampliarsi e diffondersi, può comunicare. E se le vibrazioni si uniscono, possono generare tutte un medesimo canto. Io ho tanto amore da dare».
IL CENTRO, L’AQUILA venerdì 27 agosto 2010
CHIARANZELLI ESPONE A SAN PIO X. È stata inaugurata nella Chiesa di San Pio X una mostra di beneficenza il cui ricavato verrà interamente devoluto per il restauro di un’opera d’arte danneggiata dal sisma del 6 aprile. Col titolo “L’altroieri – atto d’amore” la pittrice Sara Chiaranzelli ha voluto descrivere il suo intervento. « Personalmente, se penso a L'Aquila, identifico due scansioni temporali, entrambe recenti, tuttavia nettamente diverse. Una la delinea nella sua bellezza ideale, fatta di piazze, monumenti, chiese e fontane; l'altra, invece, la vede mortificata nel suo strazio collettivo, l'amara realtà del terremoto che l'ha travolta, immagine inevitabile e ormai insinuata nella coscienza di tutti. Preferisco la prima. Amo sognarla e ripercorrerla con il desiderio che prima o poi tanta bellezza possa erigersi di nuovo».
IL MESSAGGERO, L’AQUILA venerdì 27 agosto 2010